Sempre all'insegna del teatro contemporaneo, e con un bel numero di novità e prime nazionali, prenderà avvio a dicembre la nuova stagione di Opera 20.21. Ecco dunque in sintesi il programma lirico 2017/2018 del Teatro Sociale di Trento e del Comunale di Bolzano
Saranno cinque le opere che tra dicembre 2017 ed aprile 2018 la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento presenterà al suo pubblico. Il progetto è sempre quello del ciclo OPER.A 20-21: dunque, massimo spazio al panorama contemporaneo ed alle collaborazioni internazionali. La prima opera in programma l'1 e 2 dicembre al Comunale di Bolzano, Die Antilope, è per esempio coprodotta con Neue Oper Wien, in un allestimento creato tempo fa a Lucerna e Colonia. L'autore del libretto è Durs Grünbei, le musiche di Johannes Maria Staud: il soggetto vede le avventure surreali di un giovane in fuga dalla realtà d'ogni giorno, e trasportato in una dimensione fantastica. La regia è di Dominique Menhta, la direzione di Walter Kobera.
Quattro opere contemporanee e tre prime assolute
Dopo Die Antilope, un lavoro tutto italiano, Ettore Majorana – Cronaca di infinite scomparse, composto da Roberto Vetrano su testo di Stefano Simone Pintor. Vincitore del recente concorso "Opera Oggi", tratta in maniera inusuale il tema della scomparsa dello scienziato siciliano durante un viaggio in mare, ed andrà in scena prima nelle cinque sale del circuito OperaLombardia – con cui è coprodotto insieme ai teatri di Magdeburgo e Valencia – per giungere al Sociale di Trento a fine gennaio 2018. Regia dello stesso Pintor, guida musicale di Jacopo Rivani.
A fine febbraio, il 22 e 24, il Teatro Studio di Bolzano ospiterà la prima assoluta d'uno dei due titoli premiati nella competizione internazionale organizzata da OPER.A 20-21. Si tratta di Gaia, partitura del bressanonese Hannes Kershbaumer su libretto di Gina Mattiello. Il testo, in questo caso, parla di una astronauta che ritorna sulla Terra dopo un viaggio di secoli, trovandola trasformata e deserta. Il 23 febbraio, unica data al Sociale di Trento per Curon / Graun. Storia di un villaggio affogato, l'altro lavoro vincitore del premio "OPER.A 20-21 Fringe". Sulla base di musiche di Arvo Pärt, Filippo Andreatta e Paola Villani hanno impostato un racconto per sole immagini, senza parole, che descrive la progressiva scomparsa dell'abitato di Curon (Graun, in tedesco), sommerso dalle acque della diga costruita in Alta Val Venosta nel 1950.
Per chiudere la stagione un classico senza tempo
Ad aprile, torna al Comunale di Bolzano un super classico quale La traviata, affidato alla bacchetta di Sebastiano Rolli ed alla regia di Andrea Bernard - bolzanino doc - che ha già preannunciato uno spettacolo molto anticonvenzionale. Rilevante motivo d'interesse, la presenza sul palco dei vincitori dell'ultima edizione del prestigioso Concorso Voci Verdiane di Busseto.